martedì 18 maggio 2021

La vitamina E - prima parte

 La vitamina E è data dall'insieme di due gruppi di composti derivati dal 6-cromandolo.

1) tocoferoli divisi nei sottogruppi alfa, beta, gamma e delta.
2) tocotrienoli divisi anch'essi nei sottogruppi alfa, beta, gamma e delta.

La struttura chimica di queste sostanze è formata da un anello aromatico con 
quattro gruppi metilici e da una catena laterale con 16 atomi di carbonio.
L'alfa-tocoferolo è la forma più attiva ed efficace.

La vitamina E fu scoperta da Herbert Evans e Katherine Bishop i quali rilevarono la 
presenza di una sostanza, contenuta nei vegetali, che agiva positivamente sulla fertilità 
dei ratti da laboratorio.
Questa sostanza fu denominata "fattore X".

Nel 1927 il "fattore X" fu riconosciuto come essenziale per la fertilità dei ratti.
Nel 1936 si identificò una sostanza con l'attività della vitamina E nel germe di grano.
Nel 1938 fu individuata la struttura della vitamina E e la molecola fu denominata
tocoferolo e nello stesso anno fu ottenuta la prima sintesi della vitamina.
Nel 1959 i tocotrienoli furono descritti per la prima volta.
Infine nel 1969 si dimostrò che la vit. E è una sostanza indispensabile per l'uomo.

I tocoferoli sono insolubili nell'acqua e molto solubili nei solventi apolari (es. alcuni
alcani, gli idrocarburi aromatici).
Sono degradati dai raggi ultravioletti e dall'ossigeno mentre sono in genere resistenti
al calore. 
La loro ossidazione viene incrementata dal ferro, dal rame e dagli acidi grassi 
polinsaturi.

Si hanno informazioni complete sull'assorbimento e distribuzione della vitamina E
solo per quanto riguarda i tocoferoli.

I tocoferoli vengono assorbiti nell'intestino tenue (penetrando negli enterociti)
dopo essere stati inclusi, per l'azione degli enzimi pancreatici e dei sali biliari, 
in particolari strutture di trasporto chiamate micelle.
L'assorbimento dei tocoferoli è pari al 20-40 %  del totale introdotto con la dieta.

Successivamente i tocoferoli escono dagli enterociti per entrare nella circolazione
linfatica inclusi nei chilomicroni.
I chilomicroni, che originano a livello intestinale, sono particolari strutture deputate 
al trasporto dei lipidi.

Dalla circolazione linfatica i tocoferoli passano poi nel sangue dove sono legati alle 
lipoproteine specialmente quelle a bassa densità (LDL). Una percentuale minore è 
anche legata alle lipoproteine ad alta densità (HDL) e alle VLDL (very low density
lipotroteins).

La vitamina E penetra quindi nelle cellule e si distribuisce prevalentemente nelle
membrane cellulari (soprattutto del reticolo endoplasmatico e dei mitocondri).

Una parte della vitamina è immagazzinata nel fegato legata alle lipoproteine 
epatiche per l'azione della proteina legante alfa-TBP. 
La degradazione delle lipoproteine epatiche porta al rilascio della vitamina 
che viene incorporata nelle VLDL.

Il tocoferolo è secreto nella bile come alfa-tocoferilidrochinone e come 
alfa-tocoidrochinone (coniugati con l'acido glucoronico) che sono successivamente
espulsi con le feci.
Inoltre il tocoferolo è eliminato come acido tocoferonico con le urine.

La vitamina E non attraversa la placenta se non in quantità minime e viene
ingerita dal neonato con il colostro la cui assunzione è fondamentale per
evitare un deficit della vitamina.