mercoledì 30 giugno 2021

La vitamina B6 (piridossina) - prima parte

La vitamina B6 è una vitamina idrosolubile appartenente al complesso B e si
presenta sotto diverse forme (vitameri) che hanno una struttura chimica 
leggermente diversa tra loro ma la stessa attività biologica.

Possiamo quindi distinguere :

1) piridossina (Pn)

2) piridossale (Pal)

3) piridossamina (Pm)

Le tre forme differiscono per la presenza di un gruppo funzionale diverso in
posizione 4.

I composti della vit B6 sono in genere stabili al calore ma possono essere
decomposti dalla luce e da sostanze ossidanti.
Il cloridrato di piridossina si presenta resistente sia al calore e sia in all'azione
dell'ossigeno..

I composti della vitamina B6 sono solubili in acqua, poco in alcool e per niente
in etere.
In genere sono stabili a pH acido ma non a pH neutro od alcalino.
Per esempio la piridossina viene degradata in soluzione neutra od alcalina ma
molto meno in soluzione acida.

La piridossina è più stabile del piridossale e della piridossamina.
La piridossina idrocloride è particolarmente stabile e per questa ragione viene
utilizzata come supplemento vitaminico.

La vitamina B6 si trova negli alimenti sia di origine animale sia di origine
vegetale.

Nei prodotti di origine animale sono prevalenti il piridossale e la piridossamina.
e generalmente questi alimenti mostrano una migliore biodisponibilità.
La vitamina è presente nella carne (manzo. pollo) ma anche nelle frattaglie e nel 
pesce (salmone, tonno).

Nei prodotti di origine vegetale è prevalente la piridossina che è legata alle
proteine e ai glucidi e presenta una minore biodisponibilità.
Si trova specialmente nei cereali interi soprattutto nel germe e nello strato 
aleuronico.
Altri prodotti vegetali ricchi di vitamina sono i legumi, i semi oleosi e le noci.

La vitamina B6 può anche essere prodotta dalla flora intestinale.
E' però probabile che questa quota di vitamina sia prevalentemente utilizzata dalla
microflora intestinale che non la sintetizza.

La biodisponibilità della vitamina è intorno al 70-80% ma nei glicosidi della
piridossina è minore.

I segni clinici della sua carenza (grave dermatite) sono stati descritti per la prima 
volta nei ratti da Goldberger e Lillie (1926) durante i loro studi sulla pellagra.

Nel 1935 Szent-Gyorgy riconobbe che un composto, diverso dalle altre vitamine
del complesso B, preveniva la comparsa della dermatite nei ratti e per la sua
struttura chimica lo chiamò piridossina.
L'isolamento della piridossina fu ottenuto nel 1938 e al sua sintesi l'anno dopo.

Nel 1945 furono identificati il piridossale e la piridossamina.
Solo più tardi è stato chiarito il ruolo della vitamina nei vari processi metabolici
dell'organismo.